Mi prendo una settimana di ferie, in aereo da Palermo sono appena quaranta minuti di viaggio e il mio piccolo dammuso è libero.
So che non posso portare con me solo abiti primaverili, talvolta a Pantelleria in questo periodo l’aria è pungente, ma se ti stendi al sole ti accoglie un tepore straordinario.
É la vacanza fuori stagione, la vacanza che spezza il periodo lavorativo, la vacanza in un posto che odora di vacanza.
Allora preparo un bagaglio con l’essenziale: un giubbotto pesante, un bel pullover, un paio di magliette, due jeans e un paio di scarpe da tennis.
Indosserò il mio costume da bagno già in partenza perché è di buon auspicio e ai piedi le scarpe da trekking.
A Pantelleria, in questo periodo, non puoi fare a me né dell’uno né delle altre.
Tra i libri ne ho scelti due, un romanzo storico ed un saggio di geopolitica.
So già che non avrò tv, che i giornali a Scauri in questo periodo non arrivano e cercherò di tenere quanto più lontano da me il mio cellulare.
Al gate sono emozionato come se stessi andando a trovare la fidanzata che non incontro da mesi.
Di fatto, appena messo piede sull’isola l’ho incontrata.
É bella come sempre, brunita e vestita di magnifici colori.
Potessi la rapirei.
Foto di Giovanni Matta