Euphorbia delle Canarie, da lì vengono queste piante alte e spinose, i cui fusti tendono verso l’alto e convergono in un naturale skyline che incornicia questo pezzo di cielo.
Pantelleria ne è trapuntata e arricchita.
Talvolta, in lontananza, sembra quasi di riconoscere anche la sagoma e la scia di Willy il Coyote che scaglia contro un fusto a gran velocità.
Sono verdi in generale, di un verde intenso, bluastre talvolta fino a raggiungere venature quasi violacee.
Robuste e spinose, che per eccesso di difesa hanno voluto raddoppiare i filari di spine sulle coste e invece sulle coste marittime le ritrovi, nei terreni rosso ruggine di Pantelleria, in mezzo a cespugli di timo e rosmarino.
L’Euphorbia ha un carattere diffidente e mai potreste immaginare di chi è parente stretta.
Costei è sorellastra della Stella di Natale o Euphorbia Pulcherimma che, al di là di qualsiasi credenza e fuori dall’immaginario collettivo, ha i suoi natali in Messico.
Di alcune cose siamo certi, le figliole appartengono alla stessa famiglia, la Pulcherrima e la Euphorbia amano i climi caldi, ma non hanno solo questo in comune: benché la prima sia leziosa e attraente, pertanto non graffia, non punge e non respinge, la seconda nella sua imponenza è anche minacciosa, con i suoi aculei aguzzi.
Di fatto entrambe contengono un lattice che, se a prima vista appare innocuo se non addirittura invitante, in verità è decisamente fastidioso e non invito nessuno a toccarlo, meno che mai ingerirlo, se vi capita di averne qualche goccia tra le dita farete bene a sciacquarle in tutta fretta.
Le due sorelle, l’una leziosa e l’altra spinosa, sanno comunque come difendersi.
Foto di Giovanni Matta