Questa settimana il tempo a Pantelleria ha fatto le bizze.
Pioggia, nuvole, vento e un freschetto talvolta tagliente.
Ha lasciato poco spazio al mare,
Ma d’altronde mai nessuno ha detto che Pantelleria a settembre è mare e mare soltanto.
Pantelleria, nei mesi che introducono all’autunno, ha un fascino straordinario.
È l’isola per chi vuol fare trial, per chi ama il trekking immersi nella natura, per chi tra un cammino ed un altro, acchiappa quello spiraglio di sole, ancora caldissimo, e si tuffa in un mare tiepido.
Povera di acqua, ma lussureggiante, questa isola è un mistero.
Dimostra come la natura, aiutata da mani sapienti, possa vincere una siccità che in certi mesi si avvicina alla disgrazia.
Pantelleria è così verde, intensa e selvaggia.
A dispetto della latitudine, a dispetto del fuoco che talvolta cattivo arde.
Pantelleria vince sulla mano dell’uomo che cerca di piegarla.
Pantelleria, all’inizio dei suoi autunni, è un anelito alla vita, è l’espressione di come puoi tentare di piegare venti o sole, puoi cercare di avvelenare territori con fumi che soffiano da lontano, ma se hai la prudenza che riserva questa gente alla sua terra e la forza che riserva questa terra alla sua gente, capisci che poco resta all’uomo.
Il resto se lo prende la natura, resistente e fiera.
Feroce e caparbia, come nessun uomo riuscirà mai ad essere.
Foto di Claudia Picciotto