La prima delle cinque probabilmente vi farà storcere il naso, ma prendetela come un marchio, il ricordo di un’avventura o il sapere CERTO di essere stati a Pantelleria
È un regalo capriccioso e noioso ma anche questo nasconde la bellezza e l’imprevedibilità di questa isola.
Credo mai sia capitato a qualcuno di essere tornato da Pantelleria senza una piccola ferita.
Che sia stato lo scoglio traditore, la pietra sulla quale incespichi mentre ti avventuri nel fitto del sentiero, la spina del riccio che non hai visto mentre tentavi la risalita dal mare o anche solo il livido che non ricordi nemmeno come e quando ti sei procurato.
La seconda tra le cose che non potrai fare a meno di portare con te da Pantelleria è il piacere e la goduria di dormire dentro un dammuso
Spesse mura, finestre e porte finestre che fanno il gioco di strane correnti, i tetti alti, l’esposizione studiata perché una parte della casa sia sempre fresca farà sì che al vostro ritorno rimpiangerete quei pomeriggi in cui avete deciso di cedere al sonno e vi sarete dovuti coprire col lenzuolo di cotone.
La terza cosa che vi ricorderà di essere stati a Pantelleria sarà un’abbronzatura “da sballo”
Il sole che fa finta di essere benevolo, perché accompagnato quasi sempre dalla brezza colora come pochi, pertanto sappiate anche difendere la vostra pelle.
Tanto gli ombrelloni a Pantelleria sono inutilizzabili: non troverete mai un luogo dove ancorarli e, a meno che non vi avvaliate di abilità di alta ingegneria civile e aerospaziale, potreste correre il rischio di volare insieme al vostro ombrellone da spiaggia per essere rinvenuti nei pressi di Cape Bon.
Per cui a Pantelleria portate una buona crema protettiva e da Pantelleria tornerete, comunque, perfettamente abbronzati e col ricordo di quel piacevole venticello che, talvolta, usciti dal mare vi avrà anche costretto ad avvolgervi nel vostro telo.
La quarta cosa che vi si appiccicherà addosso al ritorno da Pantelleria sarà il ricordo straordinario del silenzio
Interrotto unicamente dai rumori e dai suoni che provengono dalla natura: che sia lo sciabordio delle onde o il vento che si infila tra rami e fessure, la cinciallegra o il merlo mattutino, il gallo che canta, un lontano ragliare dell’asinello o la lucertola tra le foglie del cappero.
Il resto è silenzio e il lento cigolare dei vostri pensieri che si fanno strada tra ciò che avete appena visto e quello che della vostra giornata non siete riusciti a dimenticare.
La quinta cosa che potrebbe restare come immagine indelebile della vostra vacanza a Pantelleria è il cielo notturno di questa isola
Che, per quanto immenso, potreste casualmente ritrovare (al vostro rientro) in una fessura della tasca della vostra giacca o in un piccolo spazio vuoto del vostro bagaglio.
Lo stesso vale per l’azzurro diurno, quello spolverato da nuvole che corrono più del vento che le spinge, quello offuscato da certa nebbia mattutina, quello rosso e arancio del tramonto che, talvolta, si carica di una foschia leggera che rende l’immagine sfocata, come certi sogni mattutini che ci frullano in testa per tutto l’arco della giornata.
Foto di Giovanni Matta