Le vedete piegate, chine.
Le piante.
Gli alberi, invece, è come se fossero protesi.
Dapprima non ci si fa nemmeno caso, poi cominci a domandarti perché la vegetazione di Pantelleria è come se avesse un unico “profilo”.
Tutto ciò serve a non portare con sé una bussola.
L’albero si allunga verso sud spinto dall’incalzante maestrale che batte e strattona tutto l’anno.
Così dal fieno, alla palma e se anche noi restassimo immobili per un tempo abbastanza lungo, ci ritroveremmo allungati verso sud.
Il cappero viaggia basso e la vite (per quanto protetta da una buca che quasi le fa da teca) mostra i suoi nodosi rami anch’essi allungati in un’unica direzione.
Così fa l’olivo addomesticato, potato e “cespuglioso”, viene comunque raggiunto dalle raffiche dal maestrale e anche lui “esprime “una direzione, volge in un unico senso.
Prospettiva, angolazione o apertura alare.
Persino gli uccelli sanno come e dove farsi trasportare quando le raffiche impediscono certi virtuosismi.
Il vento di maestrale impone un verso.
L’isola risponde con un intero “canto”.