Prima è Alice, più o meno quella delle meraviglie.
Le Alici, aperte e ripulite, le puoi passare nel pangrattato e friggere nell’olio ben caldo.
Il palato ne gode, una “meraviglia”, per l’appunto.
Oppure le friggi semplicemente e gli affianchi la cipolla caramellata.
Se metti le alici sotto sale vengon fuori le Acciughe.
Le ho sperimentate insieme ai fichi, qui a Pantelleria, e mi sono ritrovata, di botto, nel Paese delle Meraviglie.
ACCIUGA è il Dammuso dal sapore più intenso che abbia mai visto.
Io non so se ricordate il sapore del mare, tra lingua e palato, non appena assaporata una acciuga marinata in olio e limone.
È così intenso che vi sembrerà per l’appunto di essere scivolati nella tana profonda di Bianconiglio, “Alici” anche voi come davanti la Ratatouille di Remy, il topo chef capace di riportarvi, attraverso il gusto, ai sapori della vostra infanzia.
Il Dammuso Acciuga è il luogo dove Bianconiglio deve smettere di correre e dove Alice può dar sfogo alla sua innocente fantasia.
ACCIUGA è tre terrazze davanti ad un mare che solo a guardarlo resti d’incanto.
Tre terrazze e tre angolazioni differenti da cui guardare la costa, poi le volte bianche e i cespugli di elicriso, ormai color senape, e le trazzere che scendono e salgono disegnando il movimento frettoloso di una biscia su un terreno sabbioso.
ACCIUGA è un piccolo Dammuso dentro il quale ti puoi perdere.
Lo so che non mi crederete.
Direte, come ci si può’ perdere in un luogo piccolo?
Perché sembra di stare dentro una barca nel centro del mare.
Ad Acciuga mancano solo le vele, da issare.
Ma ha un paio di ali che attendono solo di essere spiegate.
A chi vuol capire e a chi ancora crede nelle favole.
Foto di Giovanni Matta