Generalmente l’alcova del dammuso è lo spazio in cui ci si riposa. All’aperto fa tanto caldo, ma l’alcova è sempre fresca.
Fuori, i capperi crescono tra i muretti a secco e su una propaggine del dammuso c’è una costruzione circolare, senza tetto, che accoglie un albero di arance, si chiama Giardino pantesco. Tutto attorno si stendono i filari di vite ad alberello, con l’uva che verrà raccolta a settembre e verrà in parte stesa al sole per concentrare la sua massima dolcezza ed aroma ad ogni acino. Qualche albero di mandorla ci ricorda che in primavera le nuvole non sono solo in cielo ma si proiettano in mucchi di fiori di drupacea.
Nell’alcova in foto, un parfait al cappero, mandorle, arance candite e uva secca di zibibbo, c’è un’isola che parla attraverso il vento e attraverso i suoi sapori.
Io mi limito ad essere solo un’umile interprete.
Scritto da Veronica Schiera chef de @leangelichebistro
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Foto @alessandroborbone_
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