Giovanni ed io siamo arrivati a casa di Alessandro Bonomo, chef di Pantelleria che ha girato il mondo e che il mondo fa girare, insieme ad Alessia.
Palermitana di grande charme, espatriata circa trent’anni fa, che esprime tutta la sua eleganza soprattutto nel non avere rinnegato l’accento palermitano al posto di un milanese da importazione.
Alessandro ci ha accolti come solo i veri padroni di casa sanno fare e, innanzi a noi, abbiamo trovato l’immensità di un panorama fatto di terra e di mare in una proporzione quasi eguale e gli altri ospiti già seduti al grande tavolo semplicemente ma elegantemente imbandito.
Sottopiatti di rafia e su ciascuno di questi un ramoscello di rosmarino.
A me questo è bastato per pensare che fosse tutto al suo posto.
Al fianco di Alessandro c’è Alessia, la sua compagna, di una bellezza e di un garbo tutto mediterraneo.
Di fronte a noi abbiamo la strepitosa Valerie e il suo compagno Xavier.
Di Valerie e Xavier, per la prima ora abbondante, ho potuto apprezzare soltanto i contorni: avevo il sole al suo tramonto dritto negli occhi e il paesaggio mi distraeva, senza gli occhiali e con le mie quattro diottrie di astigmatismo in entrambi gli occhi ho passato il tempo a fargli ripetere le cose due volte, perché non ne scrutavo il labiale.
Con Alessia, la milano panormita, mi sono immediatamente infilata in fitte discussioni cominciate, come sempre accade tra due palermitane DOC, con un “Noi due ci conosciamo di sicura, ma come non lo ricordo” e da lì ha inizio, sempre, una esplorazione selvaggia di papabili amicizie e conoscenze in comune.
Valerie e Xavier, che vivono in Belgio, sono giunti a Pantelleria per un purissimo caso cinque anni fa.
Erano in vacanza in nord Italia e hanno pensato ad una divagazione marittima, hanno trovato un volo conveniente per Pantelleria e da allora le loro vacanze sono qui.
Ma c’è di più: hanno scelto Pantelleria come loro “altare” nuziale.
Serata ricca di parole, innaffiata da ottimo vino e insaporita dai piatti prelibatissimi del nostro chef Alessandro Bonomo
Una “ciurma” di cani tra fidi dei padroni e ospiti graditi, provenienti da dammusi vicini, ci ha fatto compagnia tutta la serata.
Sarà stato il palato coccolato dalle prelibatezze o la gentilezza dei commensali o i cani baldanzosi prodighi di strusciate e teneri guaiti oppure il solo fatto che i nostri ospiti ci hanno ricevuto con autentica cura, certo è che io questa serata la conserverò nel cassetto dei ricordi “da maneggiare con cura”.
Foto di Valeria Fanciullo