In America lo chiamano “Autunno indiano”.
Io che sono a Pantelleria lo chiamerò ”Autunno pantesco”.
Filari di viti che fino ad un mese fa brillavano dell’oro del frutto, che a grappoli pesanti, pendeva dai sottili rami, oggi il sole li illumina mettendo in risalto un giallo ocra, misto alla ruggine di un autunno ancora molto lontano da questa isola.
É inusuale vedere questi colori quando ancora le temperature sono prettamente estive.
Oggi soffia nuovamente scirocco e il mare è di un azzurro prepotente.
Neanche una nuvola è rimasta impigliata sulle cime del Gibele o di Montagna Grande.
Davanti ai miei occhi, in lontananza, è un andirivieni di piccole imbarcazioni.
Il turista di Pantelleria oggi trova una “estate incantata”, sgombra di quel più di presenze che, per fortuna non è mai troppo, ma che oggi rende questa isola ancora più vivibile e pacifica.
Il silenzio amplifica il ronzare degli insetti.
Lo scirocco porta con sé il ragliare dell’asino e il canto del gallo.
I due animali sono lontani da casa ma il loro verso è avvicinato da un vento prepotente.
Foto di Giovanni Matta