Burnout resignation

Burnout resignation

Fa freddo a Pantelleria.

Me lo dice chi vive sull’isola ed è abituato al suo clima.

Forse, per chi vive da Roma in su, saranno bazzecole.

Ma per noi meridionali dodici gradi e se tira il maestrale è roba da abbigliamento da altura e sacco North Pole da -40 per dormire.

Però i Panteschi sono gente forte, niente a che vedere con noi palermitani (con rispetto parlando, si dice dalle nostre parti).

A Pantelleria non esiste una rete di distribuzione di gas metano, se vuoi riscaldare la casa con i termosifoni devi installare un serbatoio GPL.

Altrimenti devi affidarti alle pompe di calore: le tieni accese tre ore e riscaldano l’ambiente, ma dopo dieci minuti che le hai spente la situazione si approssima a quella di quando erano spente da un paio di giorni.

In inverno la nave non riesce ad arrivare sempre, a Pantelleria non c’è tutto quello che troviamo nelle nostre città super approvvigionate.

Piene di tutto ciò che serve, ma ancora di più, di tutto quello che è superfluo.

Allora, se manca qualcosa per fare il piatto cui uno aveva pensato, il pantesco aguzza l’ingegno e trova una soluzione di fantasia.

Non ci si arrende su questa isola.

I panteschi sono persone che sanno vivere questo luogo che hanno deciso di ABITARE.

Come tutti avrebbero potuto lasciarlo e cercare lavoro o fortuna altrove.

Poi, se qualcuno fosse capace di spiegarmi quale potrebbe essere la dimensione lavorativa ideale o la fortuna che ciascuno merita io ne sarei ben felice.

Dal covid in poi si registra un fenomeno che si chiama BURNOUT RESIGNATION.

E non è un caso che il termine sia di origine anglosassone, e non per la nostra fanatica passione per gli inglesismi, solo perché l’etica del lavoro è un tipico correlato di etica luterana che equivale a dire: lavoro e guadagno uguale onorabilità e dignità

Negli ultimi due anni moltissime persone nel mondo, anche coloro che avevano un lavoro remunerativo e una posizione “rispettabile”, ma sacrificavano buona parte della propria vita (famiglia, affetti, tempo libero hanno urlato un grande BASTA): hanno mollato l’impiego GOLD e cercato una dimensione che, al di là del guadagno, gli potesse consentire di avere uno spazio maggiore per coltivare affetti e passioni.

Sono solo riflessioni dentro l’aria asfittica di una Palermo che si muove come un bradipo, all’interno di un meccanismo che cerca di innescare prima e seconda nel disperato tentativo di recuperare centesimi di secondo.

Ma, forse, a molti di noi sfugge quell’amabile concetto che è la realtà e questa è fatta di istanti che si muovono in avanti.

Spendere un giorno nuovo è un prestito ad interesse altissimo.

Pertanto, mi sa, che il prossimo anno rinuncerò al gas metano.

Video di Giovanni Matta

 
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