Sera del sedici agosto 2021, davanti al tramonto di Rekhale la scrivente e altri tre amici, tutti capitanati (per l’appunto) da CAPITAN ARTIURO decidono che l’indomani, alle prime luci dell’alba, sfideranno il Maestrale entrante con una gita in gommone fuori dalle porte marittime del Porto di Scauri.
La comitiva alle 8 del mattino (ma non dovevano essere le prime luci dell’alba? Vabbe’) si è appena riunita al Bar U Trattu per una breve e leggera colazione.
Sosta veloce per partire, nell’immediatezza, alla volta del porticciolo turistico alle falde di Rekhale.
Giunti sul molo ondeggiante, CAPITAN ARTIURO fa bella mostra di sé saltando di barca in barca per raggiungere la sua imbarcazione, seguono gli altri due, agili come gatti, mentre la scrivente rischia un primo scivolone con colpo di nuca sul pontile, spaccata tra barca e barca per raggiungere, infine, illesa il gommone del CAPITANO.
Il vento di Maestrale minaccia un’onda di almeno un metro (portato dalla scrivente metro da sarta per misurazione precisa) ma la comitiva non intende cedere alla paura e decide di affrontare, spartanamente, il mare promettente TEMPESTA.
Superato il molo del porticciolo il cielo minaccia avversità ma senza tema la comitiva procede a tutto gas verso Cala delle Capre.
A metà percorso l’equipaggio è tutto in piedi perché la scrivente lamenta dolore per lesione a due dischi lombari, altro membro dell’equipaggio lo schiacciamento di almeno tre vertebre, altro membro dell’equipaggio nausea.
Purtuttavia si procede alla ricerca di una caletta protetta per una breve ma intensa immersione.
Le prime quattro vengono scartate per presenza importante di meduse VIOLA galleggianti in superficie, la quinta ci inganna.
La scrivente, sfidando sorte e buon senso, indossata la maschera decide che sarà lei a saggiare le acque e si produce in un tuffo a bomba di grandissima classe con scivolone del piede sinistro sul gommone bagnato.
Dalla barca gli astanti chiedono se il mare sia infestato dalle ospiti gelatinose, il dito pollice si solleva vittorioso fuori dall’acqua indicando l’assenza delle urticanti nemiche.
Ma è un attimo, perché quello dopo la scrivente, avendo avvistato numerosi ombrelli fluorescenti, con un movimento solo e con un’agilità senza precedenti è già salita sull’imbarcazione come in un video al contrario.
CAPITAN ARTIURO, continuando a perlustrare il pelago e affrontando onde di 98 cm, riporta la ciurma in salvo.
Festeggiamenti al Bora Bora, con cappuccino e torta alle mele (o forse era un plum cake?).
La scrivente, per il resto della giornata, ha continuato a camminare barcollando avvertendo anche un lieve senso di nausea.
GENTE DI MARE.
Foto di Carlotta Maffeo