(Versi di fine stagione scritti da me in stato di trance, mentre sembra me li dettasse Franco Califano)
Gente che va e gente che viene.
I turisti si inseguono,
è un giro vorticoso
Chi resta una settimana
e va via con uno strascico di pena.
Chi, invece, con una promessa
che poi è sempre la stessa
tornare sicuro con l’estate a venire
lenire il dolore del distacco
preparando un contrattacco
che sa di offensiva
e immaginare il bagaglio già nella stiva
comprare un biglietto
fare un dispetto
e farlo undici mesi prima
burlarsi del destino
e giocare d’anticipo
fare un tiro repentino
tentare il pallonetto in rete
di tacco o di punta
chi è caparbio, di certo, ce la spunta
Alcuni con occhi pieni
di una fatica mista a nostalgia
che li ha colti di sorpresa
rifacendo il bagaglio
in frigo ormai le olive dell’ultima spesa
e due teste d’aglio
facce appese ma abbronzate
decisi a contare i mesi
come si fa con le rate
ma “io ci ritorno qui questa estate!”
con tutti i soldi spesi per bollette e rincari
l’anno prossimo mi merito pure la Mehari
E vada a quel paese la malinconia
e questo pezzo di me che non vuole andare via
lo lascio qui nascosto
ben riposto
sotto i cuscini della ducchena.
Lo trovo di certo
ne sono sicuro
lo trovo al ritorno
Lo trovo, vi giuro
perché Pantelleria è il mio “porto sicuro”.
Foto di Claudia Picciotto