Il Dammuso di Pantelleria: un viaggio nella tua casa interiore tra relax e natura

Il Dammuso di Pantelleria: un viaggio nella tua casa interiore tra relax e natura

Certa psicologia narra che NOI siamo la nostra casa.
Noi inteso come IO.
Io sono la mia casa.
Direi che il concetto è ingombrante.
Se pensiamo ai nostri vissuti, alla famiglia che ci portiamo dietro e a quella che cammina davanti a noi;  se annoveriamo anche gli oggetti e tutti i ricordi, libreria e corredi, ecco io da casa non mi muovo.
Non ho spalle così forti.
Ma forse è proprio di questo che si tratta.
Avere le spalle forti.

Allora quando venite a Pantelleria e scegliete uno dei nostri Dammusi dovrete fare lo sforzo di infilarvi dentro anche “casa vostra”, con le vostre abitudini e il vostro modo di essere.
Una casa dentro una casa è il concetto più prossimo alla follia che io abbia mai osato proporvi in queste mie pagine.
Ma se per casa intendiamo anche un luogo che ci somigli allora possiamo “starci dentro”.
Gli elementi per un ragionamento di questa portata potrebbero esserci tutti e la conclusione più ovvia è che il luogo “estraneo” che ci ospita dovrebbe, in qualche modo, essere come un bell’abito di buona sartoria.
Non dovrà far pieghe e bozzi e dovremmo starvi dentro così comodi come fossimo “nudi”.

Dopodiché, siccome la mia scrittura è divergente come il mio pensiero, vi racconto come ho immaginato io tutta questa storia.
Ricordate tutti come sono fatte le lumache?
Si trascinano lentamente perché trasportano se stesse e la loro casa(ma questo è il mio pensiero infantile) e l’etologia non ci dice se questa è fatta di mobili, corredi, argenteria e suppellettili.
Vanno piano le lumache e di tanto in tanto si ritirano nel loro guscio.
Un Dammuso è il genere di casa, vista la rotondità della sua alcova e il colore della pietra al suo esterno, che più mi fa pensare al guscio di una lumaca.
E il mio “comportamento etologico” quando sono a Pantelleria non differisce tanto da quello di questi Gasteropodi terrestri: a Pantelleria divento più lenta di quanto io già non sia, se non devo lavorare fuori casa mi rintano nella mia alcova a fare i miei lavoretti di ufficio e, di tanto in tanto, metto la testa fuori dal dammuso, mi stendo un po’ al sole oppure do uno sguardo al mare, per rientrare lenta (quasi strisciando come una lumachina) e soddisfatta dopo una decina di minuti dentro il mio Dammuso.

L’unica differenza? Non lascio striature di ormai “preziosissima” bava.
Quanto a tutto il resto ci siamo, piccole corna comprese.

 
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