La psicologia moderna invoca come pratica di benessere il riuscire a stare nel “qui e ora”.
Non è un ‘invenzione dei nostri giorni, i latini predicavano l’“hic et nunc” (qui e ora, per l’appunto) come modello cui attenersi per non farsi sopraffare dal passato e spaventare dal futuro.
Oggi il “qui e ora” nostro è diventato una seduta oggettivamente scomoda: pare che abbia una o più gambe instabili, il fondo sembra tenere a malapena e lo schienale cigola.
Allora faccio a tutti una proposta: molliamo per qualche minuto questo strano presente e facciamo un brevissimo viaggio in un posto che molti conosceranno bene, alcuni lo avranno visitato una volta e altri ancora non ne conoscono l’esistenza.
Ovviamente siamo a Pantelleria, l’isola.Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio di Sibà, è tardo pomeriggio e al ritorno, al rifugio Ai Firiciakki, ci attende un bel calice di vino e qualche buon assaggio per aprire quel varco che darà la stura alla tanto agognata cena.
Imboccato il sentiero che indica la Grotta di Benikulà (anche detta Bagno Asciutto) io indugio, so che la strada è breve, so che il sentiero è semplice, so che sono in vacanza, so che non voglio cedere alla fretta.
I bambini del gruppo corrono, fanno la spola tra il luogo che si sono prefissi di raggiungere e noi che camminiamo indietro chiacchierando, ridendo.
“Attento a dove metti i piedi!”, qualcuno dice a gran voce.
“Ma perché dovete correre?”, lamenta qualcun’altra.
Poi tutti ricordiamo che sono bambini e molliamo l’ansia, l’abbandoniamo lungo il sentiero, così come abbiamo fatto con la fretta.
Arrivati alla Grotta è il tempo che misteriosamente si dilata.
Accade per forza di cose.
La grotta ha attraversato i millenni: la montagna, il vapore, il muschio, il calore che esala dalle pietre, il soffio caldo che sfila tra fessura e fessura fa del presente una porzione minuscola.
La sauna è stata pensata dagli antichi Romani e il fatto che resista nella sua integrità fa pensare a un miracolo.
Di quelli che possono accadere solo a Pantelleria.
Ora siamo davanti al “qui e per sempre”.
I bambini sono già in costume, hanno fatto il loro ingresso alla sauna e adesso sono fuori, a piedi nudi, a inseguirsi attorno al magico albero che segna il “frigidarium”.
Noi adulti, a ritmo lento, ci godiamo il caldo vapore e il fresco.
Seduti sulla panca in lava qualcuno chiacchiera mentre butta un occhio al “qui e in nessun altro luogo” che è la Valle di Monastero.