Gli asini di Pantelleria, li vedi e te ne innamori.
Hanno uno sguardo che addolcisce il cuore.
È un animale socievole, desidera la compagnia dei suoi simili e ama quella degli uomini.
Questo dolce quadrupede ha quasi raggiunto l’estinzione, non fosse stato per la buona volontà di alcuni cultori e amanti di questo singolare amico dell’uomo, l’asino pantesco presente sull’isola dal I secolo d.C. oggi sarebbe soltanto un miraggio.
Invece, negli ultimi anni ha ripreso a fare capolino: molti privati li apprezzano e li tengono preso i loro dammusi perché amanti della docilità e dell’intelligenza di questo animale.
Altri ancora, molto lentamente, stanno tornando a far sì che ridiventi fedele compagno di lavoro, Instancabile e umile, capace di sopportare grandi pesi, adattivo e potente, veloce e stabile.
L’asino pantesco è, inoltre, un grande fan dei bambini.
Ricercato da loro ma reciprocamente entusiasta alla loro vista, così da potere essere il compagno di una buona per therapy.
La sua camminata ambia lo rende unico, così come il suo mantello “pettinato” e quasi fulvo.
Le orecchie corte e il muso spolverato di bianco, come lo avesse infilato ingordamente dentro un sacco di farina, gli conferiscono dei tratti buffi e teneri al contempo.
Che meraviglia gli asini.
Espressione di intelligenza, caparbietà, spirito di sacrificio e devozione.
Animali umili e fieri.
Anche loro figli di una terra, Pantelleria, orgogliosa e ostinata capace di commettere errori.
Abile nel redimersi.
Foto di Giovanni Matta