Oggi è la Giornata mondiale della Radio.
Da Marconi alle onde, dalle onde marine di Pantelleria a quelle dell’etere, dal tempo in cui una radio bastava per sentire “che una guerra è finita” a oggi che sembra che certe guerre non finiscano mai.
Battaglie e contese (come per il telefono allo stesso modo per le onde radio), perché a scoprire le onde elettromagnetiche e incastrarle fu Heinrich Rudolf Hertz (da cui il nome del segnale).
Ma da lì in poi vi fu una corsa alla trasmissione e ricezione di queste onde da parte di due grandi: il nostro Guglielmo Marconi e il russo Aleksandr Stepanovič Popov, il primo ebbe la meglio sul secondo perché riuscì a registrare il brevetto appena ventuno giorni prima del russo.
Guglielmo Marconi fu insignito del Nobel il 10 dicembre del 1909 con questa motivazione: “A riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili “.
Da allora dalle “onde” siamo passati ai “pacchetti”.
Etere e cavi, sopra il mare, tra un palo ed un altro, sottoterra e zitta e muta che Alexa o AI sono in ascolto.
Resta Radio Maria a portare il gonfalone di un segnale indimenticato e indimenticabile.
Radio Maria che ti insegue più di Alexa tra i vani della tua casa, ti raggiunge e ti scova anche a Pantelleria “Dietro l’Isola”, lì dove i cellulari non prendono e i “pacchetti” incontrano la resistenza più forte: quella di Madre Natura che ostacola, cinge, respinge e rimanda al mittente.
Internet ha segnato una svolta e questa tra le banalità (vere, false o tendenziose) dei nostri ultimi trent’anni che registriamo, però, come un mero dato di realtà.
Non possiamo fare a meno dei cellulari, delle varie applicazioni di messaggistica e intrattenimento; non possiamo rinunciare allo schermo di un PC che ci connette (apparentemente) col mondo o, comunque, ci dà l’illusione di farne parte e che, talvolta, anche in vacanza, ci impone una “call” di lavoro o il tributo, dovuto e distratto, alle nostre mail quotidiane.
Ma sappiate una cosa, aprite bene le orecchie a questo annuncio: Pantelleria è in parte cablata, per altra parte vi sono sistemi satellitari che ti consentono una buona connessione, ma sia chiaro a tutti che la NERA la vince.
Vince sulla tecnologia, regge con orgoglio e con moto ribelle alla “connessione a tutti i costi”.
Tra venti, montagne, mura spesse, mare, cavi che la natura riesce a fare a brandelli, Pantelleria non è garanzia e sicurezza di una connessione perfetta.
È un avviso per tutti coloro i quali non riescono a concepire la disconnessione neanche per trenta minuti.
Noi da Pantelleria lavoriamo e “inPacchettiamo e spacchettiamo” alla grande, ma quando lo scirocco infuria e la connessione salta ogni quindici minuti consegniamo la nostra pazienza al Vento del Sud e ci mettiamo anima e cuore in pace, nell’attesa che il segnale torni a essere più stabile.
Mentre, seduti all’ombra del cannizzo, noi tutti si intona “Onda su onda”.
Che se proprio non si addice nel caso dei dati, quanto meno fa il tifo perché, nell’attesa, ci si vada a fare un bel bagno al mare.
Foto di Giovanni Matta