Pantelleria da scoprire: cinque sfizi che renderanno unico il tuo viaggio

Pantelleria da scoprire: cinque sfizi che renderanno unico il tuo viaggio

E questo è il turno di cinque “sfizi” panteschi di cui vi dirò poco, perché sarete voi che dovrete provare, scoprire e raccontarli, a voi stessi o a noi.

Primo “sfizio” da provare (come promessa per un prossimo futuro) a Pantelleria è partecipare ad uno dei balli del lunghissimo Carnevale di Pantelleria.
Tre mesi di festa, una sera la dedicherete alla danza.
Sull’isola i “circoli” organizzano divertenti serate.

Il secondo “sfizio”, in verità, è una piccola magia pantesca

Provate mettere la mano dentro la bocca verticale della cisterna del piccolo sardune abbandonato sul sentiero per Cala Cottone e “avvertirete”, in qualunque periodo dell’anno, come il piccolo dammuso fedele abbia continuato a raccogliere e conservare la pioggia.

Il terzo “sfizio” pantesco, il più semplice e alla portata di molti

Dedicate a voi stessi un momento di puro relax, magari in un giorno ventoso, dentro un Giardino Pantesco.
Portate con voi una comoda sdraio e trascorrere un pomeriggio in contemplazione dei suoni o magari leggendo un buon libro.

Il quarto è uno “sfizio” che richiede impegno, appena più faticoso degli altri, ma Pantelleria vale lo sforzo

Raggiungete a piedi Kuddia Mida al tramonto, camminando tra i sentieri “odorosi” e percorrete tutto il perimetro del cratere, fermatevi ai soffioni e assistete al bacio a distanza che si scambiano il sole e la luna.

In ultimo vi suggerisco di attraversare il passo di Tikirriki, soffermarsi alla fine del periplo a piedi della “Montagna” e lasciare che il vento ti spieghi perché hanno chiamato quel luogo così.

Francesco e Claudia Picciotto


 
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