Pantelleria e la “movida”

Pantelleria e la “movida”

La domanda spesso arriva implacabile:
“Ma a Pantelleria c’è vita notturna?”
Come una scure la mia risposta:
“Non è Ibiza”.

Pantelleria è un’isola da esplorazione, insegna “arte, letteratura e biologia marina” , ha un master in educazione ambientale e, infine, è naturalmente vocata alla meditazione.
I locali notturni esistono?
Certo, per ogni fascia di età.
Si fa musica, si ascolta musica, si mangia, si sbevazza ma che mai nessuno si aspetti la movida sfrenata.
Ci si diverte a far festa tra amici, esistono conviviali home restaurant e cantine nelle quali godono sia vista che palato.

Ma tutto avviene in un’isola che ama le luci soffuse, predilige la sfera privata anche dentro al divertimento più sfrenato e poco lascia trapelare di certi suoi vizi privati.
Al sole mette in mostra solo le pubbliche virtù.

Pantelleria è ruffiana.
Accarezza il lusso, abbraccia l’instancabile esploratore e offre ospitalità a tasche diversamente capienti.

Pantelleria è signora, disconosce la volgarità perché chi l’ha attraversata nel corso dei secoli è stato costretto a piegarsi, a chinarsi dinanzi a LEI in una riverenza che è retaggio di nobiltà antica.
Pantelleria conosce fin troppo bene il sudore di chi vi vive e vi lavora per farsi abbindolare dalle smanie di chi pensa che la vita sia troppo facile.

Se poi siete davvero in cerca di vita notturna, abbiate pazienza e andate a scrutare una per una le volte dei dammusi, in una notte d’estate.
Non avete idea di quanta gente troverete distesa tra le volte a metà tra la veglia incantata e il sonno.

Foto di Giovanni Matta

 
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