Pantelleria, identikit del turista

Pantelleria, identikit del turista

Volendo generalizzare, esistono tre categorie di turisti che si approcciano all’isola di Pantelleria.
I primi, in assoluto, sono gli habitué: richiedono, nella maggior parte dei casi, lo stesso dammuso, conoscono il territorio, l’accoglienza corrisponde ad un piacevolissimo ritrovarsi e, naturalmente, sono i più semplici da “gestire”.

Della seconda categoria fanno parte i turisti “vergini”, quelli che sono capitati a Pantelleria per caso, quelli che l’hanno scelta come meta vacanziera senza essersi documentati particolarmente e che atterrano su questa sorta di “esopianeta” con lo sguardo spalancato di meraviglia e stupore.
Bisogna pure considerare la possibilità che alcuni fra questi nei primissimi giorni, talvolta, vengano un poco sopraffatti: non è un termine scelto a caso.
L’isola, è un detto diffuso, “accoglie o respinge” allora certe volte bisogna darsi del tempo per acclimatarsi oppure può anche capitare che questa “insularità” così forte e prepotente non si accordi con la personalità di tutti.
Ma il turista “mondo” (quello più ingenuo e meno infarcito di informazioni) è spesso quello che regala le maggiori soddisfazioni, perché arriva con uno sguardo aperto, è curioso, domanda, si affida, ha voglia di imparare e scoprire.
È quello al quale si può dire: “Entra dentro l’isola, percorrila in lungo e in largo, scoprila, misura ottantaquattro chilometri quadrati, non puoi perderti, puoi soltanto annoverare sorprese su sorprese”.

In ultimo, ma non in termini di qualità, vi è il turista informato: arriva con la sua cartina, magari una piccola guida o una raccolta di indicazioni suggerite da amici che conoscono bene l’isola, ha raccolto tutte le indicazioni possibili e immaginabili (il nostro sito soltanto contiene più di duecentocinquanta scritti che riguardano Pantelleria) e sa già esattamente come e dove spenderà la sua settimana di vacanza.
Costui, ovviamente, è il meno sprovveduto.
Necessita solo di un paio di nozioni tecniche e poi si costruisce la vacanza alla sua maniera.
Non nascondo che, nella maggior parte dei casi, la quantità di nozioni è direttamente proporzionale alla sorpresa di aver visto un luogo che, seppure immaginato nei dettagli, non era come era stato descritto o sognato.
Questo perché Pantelleria è più un moto dell’anima che un luogo propriamente e unicamente fisico. 

Foto di Claudia Picciotto

 
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