Cinque cose da fare prima di arrivare a Pantelleria
Da fare, vedere, gustare, sentire, odorare, pensare e chi più ne ha più ne metta.
Perché cinque?
Perché è un numero dispari, perché sta a metà tra uno e dieci, perché dieci per ciascun capitolo sono troppe, perché tre è un numero perfettino, perché a cinque a cinque la vostra settimana sarà piena di eventi strepitosi, perché il quattro mi sta antipatico, perché poi se ne metterò sei voi farete finta che siano sempre cinque e così se ne metterò quattro.
Insomma, perché mi sono fissata che dovevano essere cinque e così sia.
Chapter one – come arrivare a Pantelleria.
La prima cosa da fare è scegliere il mezzo che più si confà alle vostre esigenze.
Un viaggio lento è in nave.
Approdo in Sicilia, a Palermo, qualche giorno di visita al capoluogo, e con calma verso Trapani: una puntata alle saline, uno stop ad Erice e poi Trapani.
A quel punto potrete scegliere tra nave e traghetto.
Per chi ha tanta fretta di mettere i piedi sul suolo pantesco c’è l’aereo (troverete tutte le informazioni sul nostro sito alla pagina www.ildammuso.com/it/come-arrivare ) con collegamenti diretti dalle principali città italiane e dai tre capoluoghi siciliani: Palermo, Catania e Trapani.
Chapter two – quale dammuso scegliere a Pantelleria.
La seconda cosa da fare con cura (anche questa richiede calma) è la scelta del “vostro Dammuso”.
Non si va a Pantelleria e si alloggia in albergo, non perché non ve ne siano di belli, solo perché il Dammuso è la “cifra” dell’Isola.
Allora state bene attenti, sul nostro sito troverete per ciascun Dammuso le immagini e le descrizioni.
Scorrete piano, senza fretta, immaginatevi lì dentro.
Trovate il posto del vostro sonno pomeridiano, il luogo perfetto da cui ammirare l’alba o il tramonto, soffermatevi un attimo dentro il giardino pantesco e immaginate di raccogliere un agrume, passeggiate per il tra l’aloe e la vite e se la struttura la include, fate un tuffo in piscina per rinfrescarvi le idee.
Solo allora, senza azzardare, scegliete.
Il Dammuso deve “calzare”, il vostro “viverlo” è metà della vacanza.
Chapter three – cosa vedere a Pantelleria.
Terza cosa è provare a studiare l’isola: visitare il nostro Blog ( www.ildammuso.com/it/blog/) vi attendono più di trecento post su Pantelleria e potrete attingere informazioni di ogni genere e sorta: da quelle pratiche alle più bizzarre.
Non scontentiamo nessuno, né il viaggiatore che vuole programmare la vacanza in ogni suo dettaglio, né quello che è capace di abbandonarsi alla “poetica” dell’isola.
È utile studiare il sito dell’Ente Parco ( www.parconazionalepantelleria.it) che offre informazioni fondamentali o guardare anche i siti degli altri operatori (anche loro hanno Dammusi eccezionali) e regalano “dritte” preziose.
Per chi ama il trekking cominciare a guardare nel dettaglio la mappa dei sentieri e tracciare quelli che sono più alla vostra portata e immaginarli man mano che li si percorre attraverso immagini e indicazioni.
Percorrete la costa come se foste già lì, avvicinatevi al mare attraverso i suoi sentieri e scovate l’insenatura giusta.
Trovate e conservate i numeri di chi affitta i le barche a Scauri o di chi fa fare il giro dell’isola in barca, Pantelleria da terra e Pantelleria vista dal mare sono due isole differenti
Per gli amanti del vino è d’obbligo un giro per cantine, degustazioni a gogo (“primo inter pares” il passito) che profumano di terra e di mare.
Chapter four – che bagaglio portare a Pantelleria.
Quarta cosa: preparate un bagaglio che contenga l’essenziale.
Poca roba (evidentemente tutto varia a seconda delle stagioni) ma Pantelleria benché sia, per così dire l’isola dei VIP, pretende comodità e semplicità.
Pertanto consiglio sempre di avere con sé qualche pantalone lungo, un paio di maglia a maniche corte, qualcuna a maniche lunghe, una giacca frangivento, un cappellino, SCARPE DA TENNIS o da TREKKING, scarpine da scogli, maschera e tubo.
Ovviamente un paio di costumi.
Portate con voi il telo più vecchio che avete o Pantelleria provvederà a rovinare, esattamente al primo giorno, il vostro nuovo acquisto.
Chapter five – come organizzarsi a Pantelleria.
Quinta ed ultima raccomandazione, mettetevi comodi e entrate nell’ordine di idee che a dettare le condizioni della vostra permanenza a Pantelleria non sarete voi ma l’Isola.
Sarà lei a decidere quando e dove potrete andare al mare (a seconda dei capricci del vento), sempre lei saprà consigliarvi il lago o la montagna o la passeggiata più adeguata al clima della giornata.
Vi consiglierà financo l’ora del riposo, quello diurno all’ombra nell’amaca o quello notturno.
Ma solo dopo avere ammirato i milioni di stelle sopra di voi.
Sono cinque, vero?
Buon viaggio gente, noi siamo qui ad aspettarvi.
Foto di Giovanni Matta