Pantelleria: l’isola che accoglie le ali del mondo

Pantelleria: l’isola che accoglie le ali del mondo

Quanti di voi sanno che Pantelleria ospita, per brevi o lunghi soggiorni (se non stanziali) circa duecentosessanta specie di uccelli?
È una specie di Hub internazionale per rotte migratorie, l’isola dove fare rifornimento, prendere fiato, procacciarsi cibo sugli scogli o sulle rive del lago di Venere per poi ripartire verso destinazioni intermedie o finali.
L’idea che presso questo “aeroporto” naturale si incrocino esseri alati provenienti da varie parti d’Europa mi incanta e mi fa sorridere.
Mi incanta perché li immagino nel loro fare tappa fissa e incrociarsi, anno dopo anno, su questo piccolo scoglio che si chiama Pantelleria.
Mi fa sorridere perché so per certo che non dovranno acquistare un “Camogli” e una Coca Zero dopo avere pagato un pedaggio sulle autostrade celesti.

Numerose sono le specie residenti, quelle che hanno scelto Pantelleria come casa, che nel migliore dei casi danno il benvenuto ai viaggiatori alti di passaggio.
Tra queste vi sono il Falco Pellegrino e il Falco della Regina che senza troppi sforzi si possono vedere volteggiare nel cielo sopra Rekhale a farsi trasportare dalle correnti aeree nelle ampie vallate nei dintorni di Scauri.
Magnifiche, altere e “regali” alcune aquile, nel tempo hanno chiesto la residenza a Pantelleria.
Tra questa la grigia e imponente Aquila delle Steppe insieme alla sua “compagna di merende” che è l’Aquila Imperiale, uccello dal piumaggio dalle mille sfumature che partono dai toni del marrone procedendo gradatamente verso il beige, passando per varie tonalità di grigi e approdando al candore di un piumaggio bianco come le nuvole alte.

Nel buio della notte si possono incontrare occhi come fari di Barbagianni e Gufi, mentre alla luce del giorno puoi fare incontri prestigiosi e rari con la Tortora delle Palme o la Cinciallegra Algerina (entrambi uccelli esotici che hanno trovato casa nelle contrade pantesche.
Aironi cinerini e rossi, Fenicotteri rosa, Gru dei cavalieri d’Italia e Cicogne, sostano volentieri sulle sponde dello specchio di Venere.
Uccelli sottili, filiformi, eleganti per definizione.
Li vedi e ti prende un groppo alla gola.
Resti immobile benché siano lontani, sai che il suono lieve del tuo respiro non può sorprenderli né spaventarli il, eppure smetti di parlare e cominci a espirare piano per paura che l’incantesimo si spezzi e che una folata di vento, l’agitarsi di un ramo o il muoversi lento del tuo braccio che impugna un binocolo o una video camera possa spaventarli e farli fuggire via.

Ci vuole talento e pazienza per osservare questi animali.
Ci vuole rispetto e amore per godersi un cielo così ricco di sorprese.

La primavera e l’autunno regalano scie di volatili, compagnie aeree di felicità low cost.
Il resto dell’anno a Pantelleria, quale che sia la stagione che sceglierete, potrà accompagnare il vostro sonno il canto di una Cinciallegra o il regolare suono dell’Upupa.

È un HUB internazionale, l’ho detto, vuoto di stand dove vi chiedono di sottoscrivere un modulo per avere una card Platinum.
A fine serata, per certo, vi attenderà l’oro di un tramonto.

 
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