Non bisogna credere che tutto funzioni sempre in maniera perfetta.
Pantelleria la si raggiunge in aereo, in nave o in aliscafo e il ritardo fa parte degli imprevisti.
La sventura, la legge di Murphy o la distrazione giocano strani scherzi.
Ad un anno di distanza posso raccontare uno degli episodi più “incresciosi” che mi siano capitati svolgendo il mio lavoro.
Gli aerei per Pantelleria (magari accadesse solo su questa destinazione) non sono sempre puntuali e le accoglienze e i saluti talvolta sono sul filo del rasoio.
Noi raccomandiamo ai clienti di darci un segnale quando stanno per imbarcarsi ma non sempre, nella foga vacanziera, lo ricordano e così accade che tra ritardi e “scivolamenti” gli attimi si accavallino.
Basta poco che la scaletta (benché noi siamo tre e intercambiabili) slitti e certe cose diventino un poco complesse.
E’ un gioco d’incastri che ha il suo fascino.
Possiamo dire di stancarci e divertirci al contempo.
Certo il caldo estivo non aiuta sempre.
Ma tra una cosa e un’altra riusciamo anche a fare una doccia al volo per tornare freschi.
Quei “benedetti” sette minuti che ci consentono di non arrivare dai clienti lucidi come tonni.
L’estate scorsa, tra un intoppo e un altro, torno a casa che era sera.
Giusto il tempo di una doccia veloce e indosso quella che solitamente è la mia divisa di ordinanza: pantaloni lunghi e camicia con maniche lunghe arrotolate.
Prendo l’auto e corro verso il luogo dell’appuntamento: Dammuso “nuovo” e clienti “nuovi”.
Qualche difficoltà prima di ritrovarsi al punto di incontro e quando me li ritrovo davanti scopro che sono un uomo e una donna molto “charmant”.
Eleganti, garbati e molto ben vestiti.
Mentre scambiamo due chiacchiere io, con fare disinvolto, cerco con le mani le tasche dei pantaloni ma con stupore, nonostante IO SAPPIA CHE DEVONO ESSERCI, le mani scivolano sul lino.
È illuminazione violenta e improvvisa quella che mi appanna la vista: i pantaloni sono di quelli con l’elastico in vita e la verità è una sola, li ho indossati alla “riversa” (n.d.r. al contrario).
Risalgo in macchina per fare strada e portare i clienti al loro dammuso, il tratto di strada è breve ma il pensiero di indossare i pantaloni nel verso giusto mi assilla (ossia leva scarpe, togli pantaloni, indossali nel verso corretto, rimetti scarpe), soltanto la vista degli insidiosi muretti a secco, appena visibili alla luce dei fari, mi fa desistere.
Decido di giocarmi il tutto per tutto.
IO DEVO DISINVOLGERE.
Arrivati al Dammuso, incantevole, raffinato (lo specchio della loro grazia) comincio a mostrarglielo.
Le tasche dei miei pantaloni sono esattamente sui miei glutei e io cerco di far calare quanto più possibile il retro della camicia fino a coprire le tasche.
È all’improvviso che arriva il “colpo di genio”.
Smetto di sentirmi in imbarazzo e infilo le mani nelle tasche, proprio lì, ecco, sulle chiappe.
Come se la logica lo pretendesse, come si trattasse della norma, un nuovo trend.
MODA ESTATE PANTELLERIA 2022.
Disinvolta e naturale.
Ho camminato con le mani sul di dietro per tutto il tempo dell’accoglienza, seduta mi sono rilassata ulteriormente.
Ovviamente, non so cosa abbiano mai potuto pensare.
Avranno pensato fossi bizzarra o distratta.
In entrambi i casi, non mi sento di dargli torto.