Che io sia la Blogger disadattata è ormai ben chiaro a tutti, persino a me.
Ma talvolta riesco anche a sorprendere me stessa.
Vi racconto.
Io Pantelleria l’ho imparata come io imparo le cose, ossia seguendo “logiche” che appartengono al mio modo di sentire.
Tant è che quest’isola, che è fatta di paesaggio e natura, l’ho ingoiata disconoscendo i nomi delle strade.
I miei riferimenti sono sempre stati: il cappereto alla mia destra, il vigneto in fondo a sinistra, lì dove si intravede il dammuso rosa o il pero in fondo alla strada.
Mi muovo dentro questa eco regione per memoria visiva, fatta esclusivamente di muretti a secco e piccoli particolari come una strada sterrata ricca di pale di fico d’india o quel fondo valle dopo il quale c’e’ quel Dammuso pieno di oleandri fucsia che mi attende.
Ma ieri, questa mia stravaganza ha mostrato tutte le sue storture in un sol colpo.
A fine giornata scopro che il mio motorino dell’acqua non funziona.
Pertanto decido di chiamare Giovanni, momentaneamente assente, per farmi dare indicazioni su ciò che avrei dovuto (o potuto) fare.
L’intervento si rivela complesso, per una che non sa distinguere una pinza da un giravite.
Pertanto Giovanni mi suggerisce di andare da un vicino, in fondo alla strada, che mi avrebbe risolto il problema in pochi minuti.
E mi dice il NOME della strada.
A ME.
Di A ME il nome della strada in cui abito io, capite? Per essere piu’ precisi, di una traversina della strada in cui io abito!
Quindi lui mi dà un NOME, non mi dice: “Devi andare fino alla casa col porticato, poi girare a sinistra dove c’è il cappereto e appena visto il fico vai a destra e trovi la casa con il limone, quella la’ che ha il gelso alla sinistra del porticato.
Nooooo, lui mi dice il NOME DI UNA STRADA.
Ma come mai avrei potuto trovarla!
Non sono io quella strana (oddio, forse appena appena) ma Pantelleria è fatta di alberi e cespugli di elicriso e di terrazzamenti e poi di sole a levante e a ponente e mare che deve stare alla tua destra o alla tua sinistra a seconda di dove ti dirigi, mica può essere fatta di NOMI.
Chi ha messo i nomi alle strade di Pantelleria, secondo me, urbanisticamente ha proprio sbagliato approccio.
Foto di Giovanni Matta