Perché sette giorni a Pantelleria?
La prima ragione per chi arriva direttamente, da “laffuori” (e come noi, siciliani definiamo tutti le persone che vivono dallo stivale in su) è che i voli sono a cadenza settimanale con arrivo e partenza nel weekend.
Pertanto, a meno che non facciate un viaggio spezzato, facendo una sosta in Sicilia (che sia un mero atterraggio in aeroporto o una permanenza da qualche altra parte sulla nostra splendida isola) in linea di massima l’unica opzione di minima permanenza sono i sette giorni.
Capirete immediatamente, se non vi sarete doverosamente già informati, che Pantelleria richiede anche più di una settimana di soggiorno non appena vi avrete poggiato i piedini sopra, ma soprattutto, qualora dovessi essere io (o uno dei miei colleghi) ad accogliervi comprenderete che una settimana di permanenza basta appena.
Se è di viaggio che si tratta così è nei fatti e questo è ciò che Pantelleria pretende.
Visitare Pantelleria non è fare una vacanza su un’isola in quella che è l’accezione “banale” del termine che include unicamente sole e mare.
Nei suoi ottantaquattro chilometri quadrati Pantelleria richiederà un notevole sforzo nello scegliere tappe e obiettivi che ben presto comprenderete che una settimana è poca cosa.
Ma quando questo sarà accaduto, con ogni probabilità, sarete giunti a fine vacanza con il lieve rammarico di non avere deciso che due settimane erano la misura giusta.
“C’è tempo“.
Non intendo svelarvi tappe e segreti che dovrete, per forza di cose, venire a scoprire percorrendo questo territorio in lungo e in largo, certo è che dovrete essere dei sapienti organizzatori per cercare di godere almeno di quelle che sono le cose immancabilmente vale la pena di visitare.
Esiste una Pantelleria del “gusto”, una della “vista”, una dell’”olfatto” e una del “sapere”.
È terra di storia, innumerevoli le tracce che il passato ha lasciato su questa terra.
Non vi decanterò una ad una le calette di cui l’isola è piena.
Posso solo dirvi che ciascuna ha una peculiarità, che per ognuna vi è un percorso, una strada, una discesa a mare, un fondale, uno scoglio, un blu differente per cui sarebbe bello poterle visitare tutte.
È inutile che vi narri il cammino, il passo, il vento, la terra, la vista, la bellezza dall’altura, il verde, gli odori di tutti i sentieri che percorrono Pantelleria e che ne fanno una isola per il trekking, per il biking o anche soltanto per una rilassante passeggiata di un’ora per tonificare gambe e polmoni.
Nemmeno di un lago chiamato “Specchio” vi racconto, perché contiene in sé tante di quelle cose che vale la pena scoprire da voi stessi.
Una giornata al Lago di Venere è pace, relax, saune, fanghi e ottimo cibo nei piccoli ristoranti che raccontano il sapore di questa isola.
Trascuro, per capriccio e volontà di stuzzicare in voi la fantasia, la degustazione nelle innumerevoli cantine.
I bagni nelle “acque calde” e le vigne e i paesaggi e molto altro che non dirò.
Non dite che io non vi abbia preventivamente avvisata: una settimana a Pantelleria è davvero dover decidere cosa fare prima.
Se è di viaggio che si tratta così è nei fatti e questo è ciò che Pantelleria pretende.