Scoperta straordinaria: il primo caso di mimetismo cooperativo tra ragni e il parallelo con Pantelleria

Scoperta straordinaria: il primo caso di mimetismo cooperativo tra ragni e il parallelo con Pantelleria

Eccezionale, fantastico, meraviglioso!
Freno il mio entusiasmo e vi racconto una storia entomologica.
Due scienziati cinesi durante una sessione di studio in una foresta pluviale nella Cina sud occidentale si sono imbattuti in quello che potrebbe essere il primo caso di mimetismo cooperativo.
Il condizionale è d’obbligo perché un simile fenomeno non è mai stato visto e riconosciuto sino ad ora.

Di cosa si tratta esattamente: i due camminando nella foresta e immersi in un sottobosco di fiori di una particolare specie (Hoya pandurata) hanno, improvvisamente notato qualcosa di strano.
Uno di questi fiori, apparentemente simile agli altri, se guardato bene, era formato da una coppia di ragni, femmina sotto e maschio sopra probabilmente intenti in un accoppiamento.
I due furbastri (specie Tomisus guangxicus), al contrario degli altri “compari” aracnidi, non costruiscono tele ma si avvalgono dei loro insoliti colori per mimetizzarsi e catturarle, se dimostrato che abitualmente usano questa modalità straordinaria nell’accoppiamento per sfuggire ai predatori, sarebbe il primo caso osservato in natura di MIMETISMO COOPERATIVO.

Direte voi, ma perché ti esalti tanto?
In primo luogo perché trovo strabiliante che due ragni diventino un fiore, in secondo luogo perché penso che la “cooperazione” in protezione della specie sia ad oggi un atto di eroismo, in terzo luogo perché la natura non smette di stupirmi.

Bene, ma tutto questo cosa c’entra con Pantelleria?
C’entra, eccome.
Il paragone non è perfettamente calzante e riguarda il “vincolo paesaggistico”.
Un esempio, forse non tutti sanno che se acquisti un terreno a Pantelleria per edificarvi un dammuso e il terreno non contiene pietra lavica, allora sarai costretto (ottenendo i debiti permessi) ad andare a comprare la pietra lavica altrove.
Ma non potrai comprare pietra lavica qualsiasi, perché se in quella imprecisata zona la pietra ha una particolare “nuance” dovrai acquistarne il quantitativo necessario con le stesse peculiarità.
Colori, sfumature, muschi devono essere tali e quali alla pietra che domina l’attorno.
Questo fa sì che a Pantelleria, in alcune zone, la mescola delle tinte sia quasi perfetta.

Poi c’è un secondo accostamento e un chiaro esempio di MIMESI COOPERATIVA e riguarda Pantelleria e la mia persona.
Arrivata sull’isola, dopo qualche giorno di “stabilizzazione”, comincio a mimetizzarmi con l’ambiente.
Potrebbe anche trattarsi di “mimesi simbiotica” (non credo che esista in scienza), di fatto sono capace di assumere le sembianze di una lucertola al sole, posso perfettamente compattarmi sul più aguzzo degli scogli, ma soprattutto, sono assolutamente capace di assumere il prezioso silenzio di Pantelleria.

Di questa caratteristica (il silenzio, nello specifico), chi mi sta vicino fa inchino e ringrazia Pantelleria e il mio appena inventato “mimetismo simbiotico”.
Io ringrazio voi per avermi letto nonostante i miei facili entusiasmi.

 
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