Stuzzico, pizzico, accetto, informo, propongo e rispondo.
Di questo si tratta e mi domando se e quanto vi piacerà la narrazione che da oggi improvviso. Perché Pantelleria è un’isola e, da abitante di isole, so quanto queste per me siano e restino punti di domanda o esclamativi, di rado e con grande approssimazione, conclusivi.
Raccontare Pantelleria è da presuntuosi, ci vuole davvero una certa spocchia.
Ma, forse, è così per la descrizione di ogni luogo.
Come si fa a mettere insieme tutti i punti di vista? A riunire le controversie? A tradurre in parole i gesti? A decantare luoghi silenziosi, a fare appartenere a tutti una opinione, a limitare il dubbio o a condividerlo?
Come farò a parteciparvi la mia emozione, a plaudire il vostro dissenso, a dosare in quote da pasticcere il mio entusiasmo?
Cavolo, mettere in piedi la pretesa di rappresentare Pantelleria è davvero una sfida esagerata, sa tanto di visto e rivisto e di luogo comune.
“Luogo comune, luogo comune, luogo comune”.
Vedete come sono le parole? Sono come le isole, una cosa e il loro contrario.
Allora io ci provo, lo sto dicendo qui ed ora, a fare diventare queste pagine e il racconto di Pantelleria “un luogo comune”, non nell’accezione cui siamo abituati, ma nel significato di posto da condividere, una specie di tratto di unione tra il mio pensiero ed il vostro, un intercalare rapido tra ciò che sto cercando di proporvi e ciò che voi vorrete interporre.
Davvero raccontare un luogo, sia esso un’isola, un dammuso, uno scorcio di cielo è da presuntuosi?
Forse sì, ma se decidessimo di farlo insieme? Mettendoci dentro tutte le nostre differenze e “gli altolà che hai preso un granchio e i fammi spazio che è arrivato il mio turno e ti dico la mia perché la tua non mi piace e pure io sono d’accordo con te ma… “.
Ecco, se a raccontare Pantelleria, da domani, non fossi da sola non sarebbe forse tutto più equo, accettabile, corale o plurale?
Ho iniziato dicendo che le isole sono punti di domanda.
E di punti interrogativi è pieno questo mio scritto.
Diamo il via a tutte le esclamazioni possibili.
Io stuzzico, pizzico, accetto, informo, propongo e rispondo.
L’ho scritto appena sopra.
Foto di Giovanni Matta
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